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mercoledì 2 luglio 2014

Cosa ci dice il dizionario...

Ho consultato il dizionario Zanichelli edizione 2014 per vedere cosa trovavo a riguardo e come vengono definite la musicoterapia, la danzaterapia, la teatroterapia e l'arteterapia.
I risultati mi hanno portato a trovare questo:
Musicoterapia: Impiego della musica a scopo terapeutico, in anestesia e in psichiatria.

Ho trovato solamente questo mentre degli altri termini non ho trovato nulla. Allora  ho consultato la mia enciclopedia Treccani per vedere se trovavo qualcosa ma anche li nulla. Ho attribuito la causa di questa mancanza per l'età della mia povera enciclopedia essendo vecchietta. Non mi sono arresa e ho cercato sul web l'enciclopedia Treccani credendo di trovare qualcosa essendo sempre aggiornata. Ma anche questo mio tentativo è stato vano.
Questo mi ha fatto riflettere su come questi termini siano lontani dal nostro uso comune e che per i termini trovati, ( come musicoterapia), si associ solo uno scopo terapeutico in ambito di disagio mentre queste terapie possono essere utilizzate in ambiti di agio nella cosiddetta "normalità".
Vi lascio con l'auspicio che la prossima volta che aprirò il dizionario possa trovare queste nuove parole. 


martedì 1 luglio 2014

La mia esperienza

Ho avuto anche io esperienze delle tecniche fino ad ora citate. Alle scuole elementari mi hanno proposto un attività dove veniva usata la tecnica del disegno associandola all'ascolto della musica.
L'attività consisteva nel disegnare, colorare, o semplicemente tracciare delle linee su un grande foglio, che condividavamo con i nostri compagni, mossi dalle emozioni che ci scaturiva la musica. I brani erano di musica classica e variavano per intensità, ritmo ecc..
Il bello di questa esperienza è stato vedere come tutti noi abbiamo reagito in modo diverso a dispetto del brano ascoltato, questo perchè ci aveva suscitato emozioni differenti. 
Nel momento in cui ho fatto questa esperienza non avevo pensato a risvolti terapeutici o a particolari conseguenze ma le emozioni che mi aveva provocato erano state forti tanto da ricordarmene ancora oggi.

venerdì 13 giugno 2014

Danza e non solo.. le arti si incontrano


Questo video mostra i mille usi della danza e come questa possa essere utilizzata per creare relazioni, far esprimere emozioni e sentimenti.
inoltre si è visto come la danzaterapia non debba essere utilizzata solo in situazioni dove si crede vi sia un disturbo, ma può essere utilizzata in diversi contesti e con ogni tipo di persona. Erroneamente spesso viene usata solo nell'ambito della disabilità limitando in questo modo le sue potenzialità. Al contrario anche negli ambiti della cosìdetta "normalità" può esprimersi al meglio ed aiutare le persone a prendere consapevolezza di se stessi sia interiormente che esteriormente, oltre che entrare in contatto con l'altro per cogliere le sue diversità ma anche gli aspetti che ha in comune con noi.
Qui possiamo vedere come la danza possa incontrarsi con altre arti in questo modo la persona sarà più libera di esprimere se stesso.

giovedì 5 giugno 2014

Usare il disegno come terapia

Disegnare è un atto che spontaneamente effettuiamo fin da piccoli. Il disegno è importante perchè è la trasformazione in immagine dei contenuti interni ed esterni del soggetto.
Esistono test definiti proiettivi, come quello della figura umana, della casa e dell’albero, che utilizzano lo stimolo del disegno per comprendere e far esternare in modo spontaneo i contenuti psicologici interni della persona. Per questi motivi,durante la psicoterapia, il disegno diviene uno strumento che si avvale di precise regole, si basa su determinate teorie psicologiche, si imposta sulle specifiche caratteristiche del soggetto e sugli argomenti che egli porta in seduta.
Il disegno può essere utilizzato come terapia  in quanto è una attività che le persone hanno sviluppato nell'infanzia e con cui hanno un rapporto legato alla spontaneità e alla libertà espressiva. Esso stimola la persona ad esternare liberamente e spontaneamente i propri contenuti psicologici e  si rivela un metodo comunicativo importante che permette l’espressione di quelle parti di sé che generalmente conosciamo e contattiamo meno o che facciamo difficoltà ad esternare in altro modo. 
Il percorso che viene attuato in questa terapia consiste nel disegnare e colorare seguendo  uno stimolo preciso che può essere di tipo musicale, tematico o figurativo strutturato.
Questa tecnica è adatta per tutte le persone che vogliono utilizzarla e che da questa tecnica ne traggono beneficio. Inoltre non è indispensabile essere portati per il disegno, in quanto non necessitano abilità artistiche; ciò che è importante sono i contenuti che le persone esprimono e non la bravura con cui li rappresentano.
In conclusione questa terapia viene utilizzata per migliorare la conoscenza di sé e il proprio benessere. Per risolvere determinati conflitti psicologici e aiutare la persona ad esprimersi attraverso l’uso di canali espressivi diversi.

venerdì 30 maggio 2014

La Musicoterapia

Nel 1996 la World Federation of Music Therapy (Federazione Mondiale di Musicoterapia) ha definito la musicoterapia così: 
"La musicoterapia è l'uso della musica e/o degli elementi musicali (suono, ritmo, melodia e armonia) da parte di un musicoterapeuta qualificato, con un utente o un gruppo, in un processo atto a facilitare e favorire la comunicazione, la relazione, l'apprendimento, la motricità, l'espressione, l'organizzazione e altri rilevanti obiettivi terapeutici al fine di soddisfare le necessità fisiche, emozionali, mentali, sociali e cognitive. La musicoterapia mira a sviluppare le funzioni potenziali e/o residue dell'individuo in modo tale che questi possa meglio realizzare l'integrazione intra- e interpersonale e consequenzialmente possa migliorare la qualità della vita grazie a un processo preventivo, riabilitativo o terapeutico."
L'uso della musica a scopi terapeutici ha origini antiche, ma il concetto di musicoterapia come disciplina scientifica si sviluppa solo all'inizio del secolo XVIII con il primo trattato di musicoterapia a cura di un medico musicista londinese, Richard Brockiesby. In Italia invece i  primi esperimenti di musicoterapia furono attuati nel Morotrofio di Aversa a partire dal 1843 da parte di Biagio Gioacchino Miraglia.
La musicoterapia si fonda su dei principi e cioè: che il paziente è parte attiva della terapia; la centralità del rapporto di fiducia e l'accettazione incondizionata rispetto al paziente; l’importanza adattare e personalizzare la tecnica volta per volta; la necessità che vi sia uno scambio reciproco di proposte tra paziente e musicoterapeuta; stabilire un legame tra il musicoterapeuta e il paziente grazie al suono.
Il musicoterapeuta viene considerato  un mezzo attraverso il quale un paziente si apre e "tira fuori" le proprie emozioni.
La musica dà alla persona malata la possibilità di esprimere e percepire le proprie emozioni, di mostrare o comunicare i propri sentimenti o stati d'animo attraverso il linguaggio non-verbale.
La musicoterapia può essere utilizzata a vari livelli, quali l'insegnamento, la riabilitazione o la terapia.
Per quanto riguarda la terapia e la riabilitazione, gli ambiti di intervento riguardano la neurologia e la psichiatria.

venerdì 23 maggio 2014

Teatro in carcere

Abbiamo parlato in un post precedente di come il teatro possa essere usato come terapia. Un'esempio è quello del teatro svolto in carcere. 

Tutto ha inizio negli anni '80 quando il teatro in carcere,  già presente in alcuni istituti con esperienze amatoriali,  assume significati, metodologie e obiettivi nuovi che si precisano e si consolidano negli anni. L’accento viene posto sulla pratica teatrale, sull’attività laboratoriale e creativa dei detenuti,sulla funzione terapeutica e pedagogica di quest'ultima, in grado di intervenire sugli aspetti relazionali e la cura di sé. Il teatro diviene uno strumento importante per far conoscere alla società la realtà del carcere, sia tramite rappresentazioni negli istituti aperte al pubblico, sia con spettacoli di compagnie di detenuti in teatri esterni.
Il 5 luglio 1982 rappresenta una data storica per il teatro penitenziario perché per la prima volta sei detenuti - attori si esibiscono al di fuori del carcere. 
Da allora le esperienze di teatro carcere si sono moltiplicate e  l’Amministrazione penitenziaria ha aperto nuovi spazi, sostenuto progetti di sperimentazione e formazione, promosso forme di collaborazione con gli enti locali e culturali.
Le compagnie che oggi lavorano negli istituti penitenziari sono oltre cento.


giovedì 22 maggio 2014

I benefici dell'arte terapia nei bambini

L'arte terapia, se associata  ad un'opportuna psicoterapia,  può aiutare  a curare e rimuovere, la cause del disagio, in quanto l’arte  è una forma di comunicazione non verbale, attraverso la quale si possono identificare stati di disagio sociale, psicologico e familiare di diversa entità.
Per questo traumi profondi o situazioni troppo dolorose vissute dal bambino, riemergono nei disegni, in quanto sono difficili da esprimere con il linguaggio, per difficoltà di accettazione o ricordo. I bambini affetti da traumi molto forti, spesso cadono in uno stato di isolamento psico-affettivo e comunicativo, creando tra loro, ed il mondo esterno, una sorta di barriera emozionale.
Il terapeuta porta alla luce, attraverso l'arte ed il disegno del bambino, forme di sofferenza palesi o latenti.
un esempio ci viene offerto dal disegno sopra riportato, nel quale sono chiare le emozioni che prova il bambino: la serenità e l'ambiente tranquillo e protetto che è la scuola ; ed invece la situazione problematica che vive in quella che si pensa sia la sua casa.

giovedì 24 aprile 2014

Il teatro di Gianni Stoppelli

http://giannistoppelli.it/

vi consiglio di entrare a visitare la pagina di Gianni Stoppelli, un esempio di come il teatro permettendo di esternare le proprie emozioni possa aiutare le persone ad uscire da situazioni difficili.
Gianni è entrato in carcere giovanissimo all'età di 15 anni ma è proprio in questo ambiente che avviene il suo incontro con il teatro.
Nella sua la trilogia " via Emanuele Artom", in particolare nello spettacolo "Anagramma via Artom" racconta del suo quartiere e della sua vita fino all'adolescenza, periodo in cui avviene la svolta.
In questa biografia si vedono emergere i sentimenti e le emozioni di Stopelli ed è possibile capire il grande lavoro di consapevolezza che ha fatto su di lui.
Consiglio vivamente di vedere lo spettacolo per capire come anche in situazioni di disagio sia possibile intervenire e recuperare la situazione facendo leva sulle risorse della persona portandola a consapevolezza grazie anche all'aiuto, in questo caso, del teatro.

mercoledì 23 aprile 2014

La forza del teatro

Come già detto l'arte può migliorarci oggi vorrei portarvi  l'esempio del teatro, di come questa forma d'arte possa aiutare.

Gli aspetti terapeutici del teatro sono stati dimostrati lungo la storia. Per esempio il concetto di catarsi fu introdotto da Aristotele per esprimere l'effetto che il dramma greco aveva sui suoi spettatori. Egli sostiene che lo scopo del dramma e' di purificare gli spettatori attraverso l'eccitazione artistica di alcune emozioni che funzionavano come un tipo di sollievo dalle loro passioni personali.
I primi esempi di teatroterapia li troviamo tra la metà del 1700 e gli inizi del 1800 quando il teatro inizia ad entrare negli ospedali e nei manicomi rendendo i pazienti partecipi a questa forma d'arte.
Il vero incontro tra teatro e psicologia e' avvenuto intorno agli anni '60 favorito da alcune nuove risonanze: la nascita dei laboratori teatrali e un nuovo training dell'attore; l'antropologia teatrale; un rinnovato modo di lavorare nel setting psicoterapeutico e la nascita di nuove teorie psicologiche e psicoterapeutiche.
L’obiettivo della seduta di teatroterapia è quello di rendere armonico il rapporto tra corpo, voce, mente nella relazione con l’altro, gli altri, sé stesso e la propria creatività interpretativa.
Gli effetti delle sedute di gruppo continuano a produrre risultati sul singolo anche dopo la seduta stessa, in quanto gli stimoli ricevuti entrano a far parte di un’esperienza profonda che la persona può integrare nella vita di tutti i giorni. La Teatroterapia non produce diagnosi, né interpretazioni psicologiche, ma rafforza nuove visioni di sé, pertanto non può sostituire cure psicoterapeutiche, ma le affianca.

giovedì 13 marzo 2014

La Danzaterapia



Oggi volevo parlare della danza come terapia, accennando le sue origini e i principi su cui si basa.

La danzaterapia è una forma di psicoterapia nella quale il terapista utilizza l'interazione dei movimenti come mezzo per raggiungere gli scopi terapeutici. È una tecnica di riabilitazione che utilizza l'espressività corporea per regolare le emozioni e regolare il sé psicofisico dell'individuo.
La danzaterapia ha radici antiche per esempio  nelle danze di celebrazione e di crisi e nelle danze che definiscono identità di gruppo o individuali.
Per la prima volta è stata impiegata nel Regno Unito agli inizi del XX secolo ma i primi dati sono fatti risalire al 1940 negli Stati Uniti con Marian Chace  considerata come una tra i fondatori  della danzaterapia.
La danzaterapia ha dei principi che si basano sull’idea che il corpo e la mente sono inseparabili e che:i movimenti del corpo nello spazio, i movimenti degli arti e l'interazione con il gruppo riflettono la personalità, lo stato emotivo dei soggetti, nonché la situazione ambientale in cui si trovano; la danzaterapia può stimolare e favorire il cambiamento emotivo del comportamento, oppure può indurre il rilassamento rigenerativo, ma può fare emergere i blocchi latenti nella nostra psiche che impediscono di affermare la nostra realizzazione nella vita quotidiana come persona, con regressioni che vanno gestite da un terapeuta qualificato; i cambiamenti che avvengono impiegando varie articolazioni del movimento possono avere un effetto globale sul benessere psicofisico della persona. 

domenica 2 febbraio 2014

penso che non servano parole per l'effetto che la musica ha sulle persone!

sabato 1 febbraio 2014

L'arte si trasforma in terapia

Suona uno strumento, canta una canzone, fai una piroetta, impugna una matita, recita una poesia.
Tutti almeno una volta abbiamo fatto una di queste cose, soprattutto da piccoli, poi crescendo abbandoniamo queste forme di espressione per vergogna di esprimere i nostri sentimenti, per paura di sembrare stupidi.
Ma proviamo a pensare alla sensazione di SODDISFAZIONE che ci pervade dopo aver visto i frutti della nostra attività. Questa soddisfazione poi va a incidere sulla nostra AUTOSTIMA aumentandola.
Proprio per questi benefici le attività prima citate come musica, danza, arte o teatro possono essere utilizzate come TERAPIE in diversi ambiti educativi e sociali per apportare miglioramenti negli utenti.
L'arte può essere utilizzata come mezzo per esplorare e capire l'inconscio di una persona.
Goethe dice:

"Non c'è via più sicura per evadere dal mondo, che l'arte; ma non c'è legame più sicuro con esso che l'arte."